La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
amico! - Che vorresti di più? - Mario taque un istante. Nùvole di pensieri in battaglia fra loro, gli ottenebràvano il volto. - E come un padre
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
in discesa per dirotti scaglioni, venne a trovarsi il Beccajo, fra luoghi che non gli riuscìvano nuovi, dove gli abeti serbàvano ancora le ferite
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
alla porta di una capanna sua, in sui ginocchi una bimba che, a lui dormiente, gli si potèa sicura addormentar fra le braccia; una bimba cinquenne
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riposo fra quelli onesti legislatori, i quali, sostituita alla privata vendetta la pùbblica, non più potendo sfogar nei delitti la loro ferocia
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
. Fosforescenti cadavèriche faccie appàjono e spàjon fra i tronchi: canne di schioppo spùntano lucidìssime in mezzo alle macchie. Gualdo, come una belva
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sparire. E gli sembrò, insieme, farsi pàllido il sole. Ma, innanzi che tramontasse quel sole, Mario, fra lo stupore di tutti e l'applàuso, giurava
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
meglio avveduti. - Gli è fra le quattro pareti, non sulle strade postali, che sfavilla l'ingegno. Io non ho mai stesa la mano che in guanti ... - Ma
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lor robe e il bestiame, tràssero ad accamparsi fra le prime avvisaglie della montagna; nè molto stette, che fùrono visti a gialleggiare sull'azzurro
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
leggi, per segnare una irrevocàbil condanna, pensando alla malfida ragione del penale diritto per la insolùbile lite fra il vizio e la virtù e per la
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
o recàndosi in collo la ragazzina o tenèndola a mano; ella, contàndogli intanto tutto sè stessa e tempestandolo di domande ….… Di cui, fra le molte